giovedì 7 febbraio 2019

Recensione "La città vuota" di Elia P. Ansaloni




Data di uscita: 30 gennaio
Genere: thriller 
Titolo: La città vuota
Prezzo ebook: 3,99
Prezzo cartaceo: 16,50



Modena, 2013. Il cadavere di una ragazza viene ritrovato in piena estate nei pressi del Parco Amendola, tra lo sconcerto e l’incredulità delle autorità e dei suoi vecchi compagni di liceo. Giada non aveva nemici, era una persona ordinaria, dalla vita altrettanto normale. Perciò la notizia passata in Tv sconvolge Lucrezia, subito contattata dagli amici di sempre per discutere insieme delle indagini in corso. Alessandro e Sergio, Ander e Matilde sembrano non essere indifferenti alla vicenda e alle dinamiche che stanno sconvolgendo la loro quotidianità. Mentre la città, afosa e soffocante d’umidità, non riesce a capacitarsi dell’accaduto, i ragazzi riflettono sul lontano 2008, su ciò che successe allora. Che la morte di Giada abbia qualche legame con quella di Federico, affogato per disgrazia la notte della festa dopo la maturità? 



Lo ammetto, questo genere non lo leggo molto ahimè,  ma ne apprezzo la qualità quando me ne capita uno fra le mani come questo bravissimo scrittore dalla penna giovane e diretta, scrittura semplice ma non banale.

Non vorrei soffermarmi troppo sulla trama ma cercherò di spiegarvi il clima che ho provato leggendo il romanzo.

Estate 2013, Lucrezia giovane universitaria modenese con grandi progetti per il futuro, gli amici di sempre, che l'autore ha pensato bene pian piano di farceli conoscere andando avanti e indietro nel tempo raccontando il loro punti di vista.
Oltre alle loro vicissitudini quotidiane, all'improvviso, Lucrezia e i suoi amici, vengono a conoscenza dell'improvvisa morte di Giada, una loro compagna di liceo, e questo fatto li riporta indietro di 5 anni quando un loro amico Federico, muore accidentalmente annegato.
La morte di Giada è legata a quella di Federico visto che si trovava con lui nel 2008? È stato un incidente la morte di Fede?

Tutti i protagonisti vivono questo momento con ansia e sospetto gli uni verso gli altri, che portano  il lettore a comprendere la verità su di loro e cosa sia effettivamente successo man mano che sfogli le pagine.

Due note negative che ho riscontrato sono stati i troppi flashback che hanno portato ad un certo punto un po' di lentezza durante la lettura, e i personaggi improvvisati "detective" sono sembrati troppo scontati e freddi.

Non è solamente Elia ad esordire con questo romanzo, ma anche la Delrai Edizioni che ha creduto in questo giovane scrittore grezzo ma di talento.
Non vedo l'ora comunque di scoprire il suo prossimo lavoro 😉 



















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