mercoledì 24 gennaio 2018

Intervista ad Alessandra Leonardi




Intervista per il blog


1. Chi è nella vita di tutti i giorni Alessandra?

Nella vita di tutti i giorni sono una comune donna che si districa tra duemila impicci di ogni genere, correndo di qua e di là…Vivere in una città come Roma a volte ti aiuta, ma altre ti ostacola (traffico, blocchi auto, scioperi, manifestazioni…) Non vorrei però stare in nessun altro posto! In questo periodo non sto lavorando e ho svariati problemucci, per fortuna ho anche abbastanza tempo per scrivere e per dedicarmi ai miei vari interessi: lettura (libri e fumetti), cinema, serie tv… anche il mio blog mi dà da fare, ma mi offre anche molte soddisfazioni!


   2.Come è nato il tuo amore per la scrittura? 

È nato quando mi hanno messo una penna in mano a tre anni! Ho iniziato creando storie con disegni, didascalie e fumetti, tutte aventi protagoniste delle principesse ovviamente, e la grafomania è perdurata nel tempo. Alle medie scrivevo poesie, storielle divertenti, fan fiction e ho continuato alle superiori, dove ho iniziato a scrivere storie romantiche o di fantascienza, e in seguito fantasy. Per un lungo periodo non ho scritto molto, solo poesie, poi ho ripreso…ed eccomi qui!

3. Hai un momento preferito della giornata in cui ti piace scrivere?

Sì, preferisco scrivere nel pomeriggio, ma va bene anche di mattina. La sera invece preferisco rilassarmi e fare altro.


4. Sei uno scrittore di pancia o di testa? Scrivi di getto o rielabori i tuoi pensieri prima di metterli nero su bianco?

Dipende da cosa sto raccontando, ma uno schema ragionato, seppur minimo, lo devo preparare, altrimenti il lato emotivo si disperde. Circa la scrittura, penso molto agli incipit e ai brani più particolari, ma il resto lo scrivo di getto, cercando di seguire il canovaccio di cui sopra.



5. Quanto c'è di te nei tuoi personaggi?

Qualcosa necessariamente c’è, anche se non ce n’è uno, almeno finora, che mi corrisponda al 100%. Frammenti di me, di com’ero o di come sono adesso, penso siano sparsi in tutti i protagonisti che ho creato fino a questo momento. Però c’è anche qualcosa delle persone che ho conosciuto, dei miei amici, dei miei parenti…



6. Cosa pensi delle C.E. e del self publishing? 

Le CE, intendo quelle serie che non chiedono nessun contributo agli autori, lavorano molto e con entusiasmo, ma credo si trovino in difficoltà a causa del basso numero di lettori in Italia. Riguardo le grandi CE, che dire, hanno i loro canali privilegiati, ma anche loro per pubblicare belle opere devono farsi due conti e quindi pubblicano anche roba scritta dalla soubrette di turno o da qualche famoso sportivo per fare cassa. Credo che dovrebbero dare più spazio agli autori emergenti più validi però. Il self publishing a volte è l’unico modo per pubblicare il proprio libro, vuoi perché i tempi di attesa con CE sono lunghissimi, vuoi perché troppo di nicchia e quindi le Ce non sono interessate; però in questo modo, visto che chiunque può pubblicare, il mercato è stato invaso da centinaia di libri scritti male, banali, clonati da altre opere e il lettore non si fida più dei self, nonostante tra essi ci siano buoni lavori. 


7. Come è il rapporto con i lettori? 

Beh, qualcuno mi ha mandato messaggi privati in cui mi ha scritto cose carinissime e mi ha fatto davvero piacere! Chi lo desidera può seguirmi sui social e sul mio blog tranquillamente. Se dovessero capitare haters (è capitato una volta), verranno immediatamente bannati!


8. Pensi che i social favoriscano il successo di un romanzo?

I social aiutano nella pubblicizzazione del romanzo, anzi per gli autori emergenti sono fondamentali; il successo però secondo me è dovuto alla qualità dell’opera e il passaparola rimane ancora il primo canale per avere successo, sempre per quanto riguarda gli autori emergenti. Quelli già noti campano col proprio nome e non hanno bisogno dei social più di tanto, anche se gli snobboni mi stanno un po’ sulle cosiddette…



9. Cosa pensi delle critiche negative a un tuo lavoro? 

   A prescindere che non si può piacere a tutti, bisogna vedere da dove provengono queste critiche e come sono scritte. Se sono fatte in modo da ferire e umiliare l’autore non le accetto, se sono ragionate e vengono da fonti che giudico attendibili ne prendo atto perché servono a migliorare la mia scrittura. 



10. Parlaci un po’ del tuo ultimo lavoro.

“La fine del Tempo, la fine del Mondo” è un racconto fantasy, nello specifico un low fantasy: la magia è presente ma non è predominante, non ci sono elfi, draghi, orchi ecc. La protagonista è Aleysha, una ragazza dal grande potere che viene prelevata da piccola dalla sua casa e portata al Santuario del Ki per imparare a utilizzare le sue capacità e usarle per proteggere il mondo da una grande minaccia. Lei però, una volta cresciuta, desidererebbe essere libera, e quando incontra Krynon dovrà decidere se seguirlo o restare a compiere il proprio dovere… Il tema principale del racconto è la libertà, poi ce ne sono anche altri ma non vorrei svelare troppo!



11. Progetto per il futuro: hai già un nuovo lavoro in cantiere?

Al momento sto scrivendo un romanzo storico ambientato nell’antica Grecia, poi vorrei scrivere un racconto di fantascienza per un concorso e mi devo sbrigare perché ho poco tempo!

Grazie per l’intervista, alla prossima!



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